Fase 2: piano dettagliato per le aziende e formazione per i lavoratori
Si sta avvicinando la cosiddetta "Fase 2", dal 4 maggio infatti (per alcuni anche dal 27 aprile) assisteremo ad un lento e graduale processo di riaperture, fatto di imprescindibili valutazioni sugli sviluppi della situazione epidemiologica corrente e di soluzioni di intervento, come l'introduzione di lockdown mirati in caso dello scoppio di nuovi focolai di Covid-19.
Non si può pensare che l'emergenza sia stata superata, e fondamentale sarà il modo in cui verrà gestita la ripartenza del Paese. A tal riguardo va detto che le informazioni sulla diffusione del contagio sono ancora troppo approssimative e troppo diverse da regione a regione, e in queste condizioni di incertezza, prendere decisioni sulla riapertura delle attività è particolarmente difficile.
Certamente, per dare attuazione alla riapertura è necessario predisporre un piano dettagliato, settore per settore, quasi capillare azienda per azienda, che vada oltre i protocolli che saranno definiti nel prossimo decreto del presidente del Consiglio o nei pur meritevoli accordi interconfederali siglati nelle ultime settimane.
In secondo luogo, ogni lavoratore deve avere ben chiaro quali comportamenti tenere in ogni circostanza, quindi è importante attivare da subito, in tutte le aziende una capillare formazione dei lavoratori volta alla prevenzione e all'acquisizione delle nuove misure di sicurezza per il contenimento del contagio da Covid-19. Distribuire le "informazioni" e aggiornare o integrare il DVR (documento valutazione dei rischi) con l'adozione anche di protocolli aziendali specifici, non sarà sufficiente se le misure adottate non si trasformeranno in comportamenti coesi e consapevoli di tutti gli attori aziendali.
Visto che le modalità di formazione tradizionale non sono realizzabili in questa situazione, è necessario utilizzare nel modo migliore la tecnologia per raggiungere tutti i lavoratori attraverso corsi di formazione da remoto, secondo le modalità consentite, che coinvolgano tutti i soggetti interessati.
Tutto questo va accompagnato da un attento monitoraggio per evitare abusi e omissioni, per i quali tuttavia non basterà l'attività degli organi di vigilanza, ma sarà necessario anche un forte impegno delle parti sociali presenti in azienda e sul territorio. Tutto va fatto subito, per non farsi trovare impreparati.